Il dolore ai talloni o tallonite è una condizione patologica estremamente comune, e può essere scatenato da molte potenziali cause: a partire dalle condizioni che influenzano l’osso del tallone come un livido o una frattura da stress oppure dovuta ad un evento traumatico, fino a patologie che colpiscono le strutture muscolo tendinee vicine come la fascite plantare, Tendinite dei muscoli della caviglia o tendinosi del tendine d’Achille.

Il dolore può essere sia pulsante e fastidioso che lancinante ed assolutamente debilitante, tuttavia i casi più comuni rappresentano una via di mezzo a seconda del fattore scatenante e della gravità del caso.   Trattare e risolvere i dolori ai talloni è fondamentale perchè “i piedi sono le fondamenta del nostro edificio“, e se c’è un problema con la base della nostra struttura corporea potrebbe risentirne tutto il resto del nostro corpo, rendendo invalidante la nostra giornata.

Anatomia del piede

L’osso del tallone, chiamato calcagno, giace nella parte posteriore del piede sotto l’articolazione della caviglia. Insieme ai tessuti circostanti e ad un altro piccolo osso chiamato astragalo, l’osso del tallone lavora per fornire al piede equilibrio e movimento, ma soprattutto sostegno e stabilità.   A causa della complessità anatomica del piede, il professionista sanitario, medico di famiglia, ortopedico, fisioterapista o podologo, in caso di dolore ai talloni, dovrà valutare con attenzione tutte le strutture strettamente collegate al calcagno, per poter comprendere se l’origine del disagio è di natura ossea, muscolare, tendinea, nervosa o della pelle.

Risulta intuitivo che possono essere molteplici cause che possono scatenare un dolore al tallone: tuttavia, le cause più comuni e frequenti sono sicuramente la fascite plantare e la tendinite d’Achille

Fascite Plantare

La fascite plantare è un’infiammazione della fascia di tessuto che avvolge il nostro arco plantare del piede e si estende dalla base del tallone fino alla punta delle dita dei piedi. In caso di fascite plantare, la fascia viene inizialmente irritata a causa di uno stress ripetuto o eccessivo, e successivamente infiammata, causando dolore al tallone e difficoltà al carico sul piede. La cause più comuni della fascite plantare riguardano la struttura non armonica e forte del piede.

Ad esempio, le persone che hanno problemi con le loro piante del piede, sia i piedi troppo piatti che i piedi troppo arcuati, sono più inclini a sviluppare questa patologia a causa di un eccessivo stress irritativo sulla fascia plantare. Indossare calzature non idonee e di supporto su superfici dure e piattemette a dura prova la fascia plantare e può contribuire a sviluppare questa condizione: ciò è particolarmente evidente quando il proprio lavoro richiede di stare tante ore in piedi. Anche l’obesità può contribuire alla fascite plantare, a causa del peso eccessivo che i piedi devono sopportare e supportare.

Sintomi

I sintomi della fascite plantare sono:

  • Dolore sul fondo del tallone
  • Dolore nell’arco del piede
  • Dolore solitamente peggiore al mattino
  • Dolore che aumenta durante un periodo di diversi mesi
  • Gonfiore sul fondo del tallone

Le persone che soffrono di fascite plantare spesso descrivono un dolore molto forte al mattino quando si svegliano e poggiano il piede a terra, oppure quando si rialzano e camminano dopo essere stati seduti per lunghi periodi di tempo. Dopo alcuni minuti di cammino, il dolore diminuisce perché il movimento permette di allentare i tessuti e sciogliere le strutture del piede e delle caviglia, tra cui anche la fascia plantare. Per alcune persone, il dolore inizialmente si attenua, ma ritorna dopo aver trascorso lunghi periodi di tempo in piedi o camminando.

Tendinite d’Achille

Si riferisce all’infiammazione del tendine di Achille, un tendine estremamente grande e potente, simile ad un cordone, che si attacca sulla parte postero superiore dell’osso del tallone.

Il dolore, solitamente associato a sensazioni di tiraggio e di bruciore, si localizza spesso nella parte del tendine che è leggermente sopra l’osso del tallone, a ridosso della sua inserzione. Spesso si avvertono anche lievi gonfiori intorno al tendine che risulterà ingrossato, e rigidità mattutina dal polpaccio fino al tallone.

La tendinite di Achille si sviluppa più frequentemente a seguito di uno stress importante a carico del tendine (come ad esempio dopo una corsa eccessiva senza l’adeguato allenamento o attrezzatura). Anche una condizione artritica di base può contribuire a causare una tendinite di Achille.

In rari casi, il tendine d’Achille, nonostante la sua robustezza, può addirittura rompersi: ciò si verifica in genere a seguito di un intenso tipo di attività fisica, tensione ratina o quando il piede ruota improvvisamente (come nel basket, nella pallavolo o nel tennis). Oltre al forte dolore al tallone, alcune persone riferiscono di sentire uno “schiocco” dovuto al trauma, come se qualcuno avesse dato loro un calcio dietro al polpaccio.

Altre cause

Borsite del tendine di Achille: la borsite è l’infiammazione di una sacca fibrosa piena di liquido chiamata borsa che si trova tra la faccia posteriore del calcagno e la faccia anteriore del tendine, e che serve a far contrarre il muscolo ed il tendine del polpaccio senza creare attriti con la struttura ossea. Questa risposta infiammatoria può scatenarsi dopo un salto con relativo atterraggio molto duro sui talloni o dopo una pressione eccessiva delle calzature. Il dolore viene solitamente avvertito in profondità all’interno o nella parte posteriore del tallone e peggiora con il passare della giornata. Quando la borsa è molto infiammata, anche le strutture che circondano il tendine di Achille possono gonfiarsi.

Deformità di Haglund: è una condizione molto comune nei bambini e negli adolescenti. L’osso del tallone non è ancora completamente maturo e formato, per cui se stressato e utilizzato eccessivamente può portare ad esostosi: questa deformità è di natura idiopatica, per cui non si conosce la causa.

Sindrome del tunnel tarsale: è dovuta alla compressione del grande nervo che si trova nella parte posteriore del piede. E’ un tipo di neuropatia da compressione che può verificarsi sia nella caviglia che nel piede.

Frattura da stress o trauma: è collegata ad uno stress ripetitivo che subisce il piede, come un esercizio fisico intenso, uno sport competitivo o un lavoro manuale pesante. I corridori, o runners, ed i calciatori sono particolarmente inclini a subire fratture da stress nelle ossa metatarsali del piede. Una condizione osteoporotica di base può aumentare il rischio di soffrire di fratture da stress.

Altre cause di dolore al tallone includono:

  • rottura della fascia plantare
  • intrappolamento del nervo plantare
  • cisti calcaneari
  • artrite sistemica (lupus, artrite reumatoide, artrite psoriasica)
  • livido osseo
  • edema osseo
  • problemi di circolazione
  • cattiva postura quando si cammina o si corre
  • cisti ossea
  • gotta, ovvero un accumulo di cristalli di urato intorno alle articolazioni a seguito di un aumento dei livelli di acido urico nel sangue, causando infiammazione e forte dolore
  • neuroma di Morton, ovvero il rigonfiamento di un nervo nella parte anteriore del piede, comunemente tra la base del secondo e del terzo dito
  • osteomielite, ovvero un’infezione dell’osso o del midollo osseo che porta all’infiammazione dell’osso stesso. L’infezione osteomielitica può derivare da una lesione, da un intervento chirurgico o dal flusso sanguigno. I sintomi includono dolore profondo e spasmi muscolari nell’area dell’infiammazione, nonché febbre.
  • neuropatia periferica, ovvero un danno strutturale ai nervi che può portare a dolore e intorpidimento delle mani e, in questo caso, dei piedi. La neuropatia periferica può derivare da lesioni traumatiche, infezioni, disordini metabolici ed esposizione prolungata alle tossine. Il diabete è una causa comune.
  • artrite reumatoide, ovvero una patologia autoimmune progressiva e disabilitante che provoca infiammazione e dolore alle articolazioni, ai tessuti attorno alle articolazioni e ad altri organi del corpo umano. Di solito colpisce prima le articolazioni delle mani e dei piedi, ma qualsiasi articolazione del nostro può essere colpita e risentirne.

Diagnosi

Per arrivare a una diagnosi, il medico acquisirà l’anamnesi ed esaminerà il piede del paziente.   Durante l’esame fisico, il medico o il fisioterapista ispezionerà e premerà (“palpando”) varie aree del piede e della caviglia, incluso il tallone, nonché la caviglia, il polpaccio e la parte inferiore della gamba. In questo modo, può verificare le aree di dolore locale, gonfiore, ematoma, eruzione cutanea o deformità. Probabilmente, dopo aver valutato se il movimento passivo di piede e caviglia provoca dolore, valuterà anche la tua andatura ed il tuo modo di camminare e effettuerà test funzionali e di carico.

Gli esami del sangue di solito non servono per la diagnosi del dolore al tallone, tuttavia il medico può comunque ordinare di effettuarli se sospetta o vuole escludere una particolare condizione patologia. Ad esempio, è possibile prescrivere la conta dei globuli bianchi o la VES, acronimo di “velocità di eritrosedimentazione degli eritrociti”, se si vuole escludere un’infezione ossea.   Inoltre, gli studi di diagnostica per immagini, come i raggi X o altre modalità di imaging, come l’eco grafia o la risonanza magnetica, possono essere utilizzati per distinguere i diversi tipi di dolore al tallone. A volte si rilevano formazioni di speroni calcaneari in pazienti con fascite plantare, ma raramente sono la reale fonte del dolore. Quando sono presenti, la condizione può essere diagnosticata come fascite plantare / sindrome dello sperone calcaneare. Mentre è ragionevole immaginare che alla base del dolore al tallone ci siano esclusivamente problematiche inerenti al tallone stesso, non è sempre così: infatti, a volte il dolore è riferito ad alcune condizioni neurologiche.

Dolore ai nervi   L’irritazione di un nervo nella parte bassa della schiena (chiamata radicolopatia) può causare dolore al muscolo del polpaccio, che si trova sulla faccia posteriore della gamba attaccandosi direttamente sul calcagno/tallone. Inoltre, le neuropatie periferiche associate a diabete, abuso di alcol o carenza di vitamine possono causare dolore diffuso sia ai piedi che al tallone.   Oltre ad un esame neurologico, è possibile effettuare una risonanza magnetica o uno studio di conduzione nervosa per diagnosticare problemi di natura nervosa.

Problemi di pelle   Problemi della pelle, come una verruca plantare , ulcere diabetiche o infezione fungina del piede, possono causare disagio ed a volte dolore sia al tallone che alla pianta del piede. Un’anamnesi e un esame fisico attento sono di solito sufficienti per diagnosticare un problema del genere, sebbene possano essere necessari esami del sangue o una biopsia dell’area interessata.

Malattie sistemiche   Malattie infiammatorie del corpo intero come lasarcoidosi e l’artrite reumatoide possono causare dolore al tallone: spesso sono presenti anche altri sintomi che ci riconducono a queste patologie come febbre, eruzione cutanea, dolore ed infiammazione articolare.

Come prevenire il dolore al tallone

Non sempre è possibile prevenire tutti i tipi di dolore al tallone, ma ci sono alcuni semplici passaggi che si possono fare per evitare lesioni più gravi e prevenire i fastidi:

  • Indossare scarpe che si adattino correttamente al piede e lo sostengano correttamente.
  • Indossare le scarpe giuste per l’attività fisica che stai effettuando.
  • Riscaldare i muscoli prima dell’allenamento.
  • Allungare i muscoli dopo l’allenamento.
  • Adottare una dieta sana ed equilibrata che mantiene il peso corporeo entro certi limiti e non grava sui piedi.
  • Riposo nei periodo di stress psico fisico e stanchezza muscolare.

Rimedi per il dolore ai talloni

Fisioterapia per il dolore al tallone   Il trattamento della fascite plantare dovrebbe essere iniziato il prima possibile, sia con piccoli esercizi da fare a casa sia da fare con un fisioterapista:

  • Esercizi di stretching. Gli esercizi che allungano i muscoli del polpaccio aiutano ad alleviare il dolore e aiutano il recupero.
  • Camminare con le scarpe adatte e non a piedi nudi. Quando si cammina senza le giuste scarpe o scalzi, si sollecita eccessivamente la tensione sulla fascia plantare.
  • Ghiaccio. Mettere un impacco di ghiaccio sul tallone per 10-15 minuti più volte al giorno aiuta a controllare l’infiammazione e ridurre il dolore. È importante mettere un asciugamano sottile tra il ghiaccio e il tallone e non applicare mai il ghiaccio direttamente sulla pelle per evitare ustioni e bruciature.
  • Attività limitate. Ridurre le attività fisiche per dare il giusto riposo alle strutture intorno al tallone e consentire loro di ripararsi.
  • Modifiche alle scarpe. Indossare scarpe con un buon supporto per l’arco plantare e con un tallone leggermente rialzato e morbido riduce lo stress sulla fascia plantare e, di conseguenza, il dolore.
  • Farmaci. I farmaci antinfiammatori non steroidei orali (FANS), come l’ibuprofene, possono essere raccomandati per ridurre il dolore e l’infiammazione.

Se hai ancora dolore dopo diverse settimane, consulta il tuo ortopedico o fisioterapista che può aggiungere uno o più di questi approcci terapeutici:

  • Imbottitura e nastratura. Posizionare i cuscinetti nella scarpa attenua l’impatto della camminata sul tallone. Un giusto Taping su tallone e caviglia aiuta ad aumentare il sostegno ed il supporto del piede ed a ridurre la tensione sulla fascia plantare.
  • Dispositivi plantari Dispositivi plantari personalizzati che si adattano alla tua scarpa aiutano a correggere le anomalie strutturali sottostanti che possono causare la fascite plantare.
  • In alcuni casi, le iniezioni di corticosteroidi vengono utilizzate per aiutare a ridurre più velocemente l’infiammazione e alleviare immediatamente il dolore.
  • Tutore da passeggio. Un tutore può essere usato per mantenere il piede immobile per alcune settimane per consentirgli di riposare adeguatamente e guarire èiù velocemente.
  • Stecca da notte. Indossare una stecca da notte ti consente di mantenere un allungamento esteso della fascia plantare durante il sonno. Questo può aiutare a ridurre il dolore mattutino provato dalla maggior parte dei pazienti che soffre di dolore ai talloni da fascite plantare.
  • Fisioterapia. Esercizi terapeutici di rinforzo ed allungamento e terapie fisiche strumentali come laserterapia ad alta potenza ed onde d’urto e Tecarterapia, possono essere utilizzate per fornire sollievo in tempi brevi in abbinamento alla terapia manuale.

Quando è necessaria la chirurgia per il dolore al tallone?   Sebbene la maggior parte dei pazienti con fascite plantare rispondano al trattamento fisioterapico, una piccola percentuale di pazienti può richiedere un intervento chirurgico per risolvere definitivamente il loro dolore. Se, dopo diversi mesi di trattamento conservativo non chirurgico, si continua ad avere dolore al tallone, può essere presa in considerazione la chirurgia.

Dolore laterale al piede

Il dolore laterale è quello che colpisce l’esterno del tallone oppure il bordo interno mediale del piede.

Le cause principali sono:

  • una frattura da stress
  • una distorsione artcolare
  • sindrome dell’osso cuboide, ovvero unalesione dell’osso cuboide nel piede dovuto ad uno stress eccessivo (come una maratona)
  • tendinite peroneale, quando i tendini dei muscoli esterni del perone vengono infiammati
  • coalizione tarsale congenita del piede
  • tendinite tibiale posteriore, quanto il tendine del muscolo posteriore della tibia viene infiammato

La maggior parte delle cause del dolore ai piedi sono meccaniche, correlate a sforzi, lesioni o problemi di struttura ossea.

Fonte: https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/dolore-ai-talloni/

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