L’alluce valgo è una tra le deformità del piede più comuni e consiste in una protuberanza ossea dolorosa che si sviluppa all’interno del piede dove si trova l’articolazione dell’alluce.

Valgo in latino significa “allontanato dalla linea mediana del corpo”, l’alluce valgo, infatti, si sviluppa quando l’alluce e l’osso al quale è collegato si spostano dalla loro posizione naturale. Il primo dito del piede si inclina verso l’interno (verso il secondo dito), mentre il primo osso metatarsale del piede sporge verso l’esterno. Questo determina un gonfiore localizzato e doloroso alla base dell’alluce (la cosiddetta “cipolla”), con conseguente infiammazione della borsa vicina (borsite) e attività degenerativa delle articolazioni (artrosi).

L’alluce valgo colpisce più comunemente le donne, in particolare quelle che indossano scarpe aderenti e tacchi alti e/o che presentano malattie sistemiche o deformità del piede. L’alluce, deviando verso l’interno, può arrivare a sovrapporsi al secondo e a volte anche al terzo dito. Questa patologia, oltre ad un evidente danno estetico, determina un danno funzionale legato alla difficoltà nel trovare calzature idonee che non risultino dolorose quando calzate.

Alluce valgo anatomia e fisiologia

L’alluce è il primo dito del piede e svolge un ruolo fondamentale nella stabilità della dinamica del passo:

  • consente l’effettivo movimento (camminare, correre);
  • fornisce un appoggio durante la fase di spinta da terra;
  • insieme al mignolo aiuta a mantenere l’equilibrio del corpo.

Per capire cosa è e come curare un alluce valgo, è bene prima conoscere a grandi linee l’anatomia dell’alluce.

OSSA DELL’ALLUCE

Le ossa che formano le dita dei piedi sono chiamate falangi. Le falangi sono disposte in fila tra loro.

La prima falange di ciascun dito si articola con un osso posizionato subito prima, chiamato metatarsale. Ogni piede quindi presenta 5 ossa metatarsali (una per dito).

A differenza di tutte le altre dita del piede che sono costituite da 3 falangi, l’alluce ne ha due:

  • Falange distale: dove si sviluppa l’unghia.
  • Falange prossimale: che unisce la falange distale all’osso metatarsale.

Tra ciascun osso metatarsale e la corrispettiva falange è posta l’articolazione metatarso-falangea, racchiusa nella propria capsula articolare.

Il I osso metatarsale, ossia quello che si collega alla falange prossimale dell’alluce, si articola in due ossa sesamoidi (fondamentali per la protezione dei muscoli a loro attaccati). L’angolo che si crea longitudinalmente tra la falange prossimale e il primo metatarso è conosciuto come l’angolo dell’alluce valgo. Meno di 15° è considerato normale.

Quando l’alluce subisce uno spostamento laterale prolungato (come accade nella formazione dell’alluce valgo), avviene una deviazione laterale della falange, con conseguente lussazione dei sesamoidi dell’osso metatarsale e aumento dell’angolo dell’alluce valgo. Angoli maggiori di 20° sono considerati anormali. Angoli maggiori di 45-50° sono considerati gravi.

Muscoli dell’alluce valgo

Dire che nell’alluce siano presenti dei muscoli non è propriamente corretto. I muscoli che determinano il movimento dell’alluce sono in realtà nella regione metatarsale, tarsale e nella gamba.

I muscoli responsabili del movimento dell’alluce sono:

  • Muscolo abduttore dell’alluce: abduce e flette l’alluce. Ha origine nel calcagno e si porta alla base della prima falange.
  • Muscolo flessore breve dell’alluce: flette l’alluce. Ha origine nella fascia plantare dei tre cuneiformi e dal legamento calcaneocuboideo plantare. Si inserisce nella zona fascio mediale fondendosi con il tendine del muscolo abduttore dell’alluce e nella zona fascio laterale raggiungendo il capo obliquo dell’adduttore.
  • Muscolo adduttore dell’alluce: flette e adduce l’alluce. Ha origine da due capi distanti tra loro che lo dividono in 2 fasci:

– Capo trasverso dell’adduttore dell’alluce: ha origine nel cuboide + terzo cuneiforme + base del secondo, terzo e quarto metatarsale + legamento plantare lungo e si fonde con il tendine del fascio laterale del muscolo flessore breve dell’alluce raggiungendo la base della prima falange.

– Capo obliquo dell’adduttore dell’alluce: ha origine nella terza, quarta e quinta articolazione metatarso-falangea e si unisce al tendine del muscolo flessore lungo dell’alluce.

Nel corso di una patologia come quella dell’alluce valgo, se presa per tempo, il fisioterapista farà allenare il muscolo abduttore dell’alluce compromesso, al fine di creare una stabilizzazione attiva dell’articolazione metatarso-falangea.

Cause e fattori di rischio per l’alluce valgo

Le cause che possono portare alla formazione dell’alluce valgo sono molteplici e non ancora del tutto note.

La causa esatta dell’alluce valgo è sconosciuta, ma le possibili cause possono includere:

  • Familiarità: se altri membri della famiglia hanno l’alluce valgo, il rischio di sviluppare la patologia aumenta.
  • Artrite: i tipi di artrite che si pensa causino l’alluce valgo sono l’artrite reumatoide, la gotta e l’artrite psoriasica.
  • Iperpronazione: condizione che determina lo sviluppo di un arco basso o un carico irregolare nel piede e nel tendine che rende instabile l’articolazione.
  • Ipermobilità dell’alluce.
  • Condizioni patologiche che colpiscono sia i nervi che i muscoli, come la poliomelite.
  • Condizioni ambientali, come l’utilizzo di scarpe strette e con tacco,
  • Sollecitazioni anomale.
  • Obesità.

Il sesso femminile risulta essere molto più colpito del sesso maschile, con una probabilità di 7 volte maggiore.

I sintomi dell’alluce valgo

I sintomi più comuni sono:

  • Deviazione in adduzione dell’alluce, ossia deviazione dalla posizione fisiologica dell’alluce di almeno 20, verso le altre dita.
  • Borsite sulla sporgenza ossea causata dalla deviazione dell’alluce. Questa borsite è comunemente chiamata “cipolla” poiché assume una forma semicircolare nella parte mediale (interna) dell’avampiede, dove il primo metatarso si articola con la falange del primo dito. La borsite si presenta in concomitanza con dolore, rossore e calore locale.
  • Deficit di mobilità: a causa del mal posizionamento dell’articolazione metatarso-falangea.
  • Deficit funzionale nella dinamica del passo, ovvero difficoltà nella deambulazione.
  • Deviazione in adduzione delle altre dita del piede, questo accade nei casi cronici, dove il resto del piede si adatta a questa alterazione.
  • Dolore persistente o intermittente.
  • Ispessimento della pelle alla base dell’alluce.

La diagnosi dell’alluce valgo

Nella maggior parte dei casi un medico può diagnosticare un alluce valgo semplicemente attraverso una valutazione clinica, poiché molti dei segni sono presenti esternamente. Il medico potrebbe chiedere al paziente di muovere la punta del piede avanti e indietro per verificare la presenza di movimenti limitati.

La valutazione clinica si può avvalere anche dell’esame baropodometrico, che misura in posizione statica e dinamica la distribuzione dei carichi sul piede e il grado di compromissione dell’alluce.

Il medico prescriverà una radiografia se sospetta una lesione o una deformità. Una radiografia può aiutare a valutare la gravità dell’alluce valgo e individuarne la causa.

Può essere necessaria la prescrizione di una TAC o una risonanza magnetica del piede, nel caso si sospetti la coesistenza di altre patologie, capaci di determinare scelte diverse nel trattamento. Potrebbe anche essere necessario un esame del sangue per escludere l’artrite come causa.

Cure e rimedi per l’alluce valgo

Le cure per l’alluce valgo sono diverse e variano a seconda dei numerosi fattori che caratterizzano questa patologia:

  • Il grado di deviazione dell’alluce;
  • La compromissione della biomeccanica delle altre dita del piede;
  • L’intensità dei sintomi.

Come accade per molte malattie ortopediche esistono due tipologie di trattamenti: quelli conservativi (rimedi e fisioterapia) e quelli invasivi (chirurgia).

La scelta del tipo di approccio è data sicuramente dalla gravità della situazione, molto spesso il trattamento fisioterapico (conservativo) è sufficiente per risolvere la sintomatologia, ma a volte può capitare che si scelga la chirurgia come ultimo tentativo di guarigione.

Esistono diversi rimedi e precauzioni per alleviare l’alluce valgo:

  • Calzature adatte: le scarpe che lasciano spazio sufficiente per le dita dei piedi possono alleviare la pressione.
  • Inserti per scarpe: noti anche come plantari, gli inserti alleviano la pressione sulla punta.
  • Imbottitura, nastratura o steccatura della punta: questo può aiutare a fornire supporto e ridurre l’irritazione.
  • Evitare attività che aumentano il dolore: queste attività potrebbero includere stare in piedi per un lungo periodo di tempo o praticare sport di contatto.
  • Ghiaccio: l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata può aiutare a ridurre il gonfiore (mai per più di 20 minuti per volta).
  • Farmaci: per alleviare il dolore (FANS o paracetamolo).
  • Terapia iniettiva: raramente vengono fatte iniezioni di corticosteroidi per il trattamento dell’infezione.
  • Ortesi su misura.

La fisioterapia per l’ Alluce Valgo

La fisioterapia ha un ruolo chiave nella cura dell’alluce valgo. Ci si può affidare ad un fisioterapista sia nella fase conservativa che in seguito ad un intervento chirurgico.

TRATTAMENTI CONSERVATIVI

Il fisioterapista agisce attivamente nella risoluzione dell’alluce valgo:

CONSIGLIARE SCARPE E TUTORI: Il trattamento dell’alluce valgo inizia quasi sempre con l’adattamento delle calzature al piede. Il fisioterapista può consigliare le scarpe migliori per la condizione del paziente. Esistono anche numerosi dispositivi, come i distanziatori delle dita, speciali cuscinetti per alluce. Il fisioterapista valuta se questi dispositivi possono essere utili. Inoltre il fisioterapista può suggerire l’uso di plantari a seconda dell’allineamento dell’arco plantare.

CONSIGLIARE ATTIVITA’ SPORTIVE ALTERNATIVE: Quando l’alluce valgo è molto doloroso, le modifiche alle calzature e l’uso di tutori possono consentire di riprendere immediatamente la normale camminata, ma è comunque saggio ridurre le attività più intense per diverse settimane per consentire all’infiammazione e al dolore di diminuire. Il fisioterapista può consigliare, tuttavia, attività alternative che consentano di mantenere la forma cardiovascolare del paziente.

MOBILITAZIONI ARTICOLAZIONI DELLA PUNTA DEL PIEDE: Queste mobilizzazioni di terapia manuale aiutano ad allungare delicatamente i tessuti e incoraggiano le articolazioni a muoversi nella loro normale gamma di movimento.

MASSOTERAPIA DEI TESSUTI MOLLI INTORNO ALL’AREA INTERESSATA

ESERCIZI: IL fisioterapista può prescrivere alcuni semplici esercizi di allungamento e rinforzo del piede per combattere la progressione della deformità. Possono anche essere prescritti esercizi per rafforzare i muscoli che sollevano l’arco plantare e migliorare la propriocezione.

IASTM: consiste nell’utilizzo di accessori di diversa consistenza e materiale (solitamente sono in acciaio) per coadiuvare il lavoro manuale mio-fasciale del fisioterapista nel trattare dei punti con maggiore densità delle strutture.

Per la cura dell’alluce valgo i fisioterapisti possono avvalersi anche delle seguenti terapie fisiche:

Laserterapia ad alta potenza: per trattare la parte dolente;

Tecarterapia per trattare anche tutta la volta plantare

Ultrasuoni a freddo

Ipertermia: applicata per i casi di dolore cronico.

TRATTAMENTI POST-CHIRURGIA

Con l’operazione chirurgica si recupera la biomeccanica del piede, tentando di riportarla il più possibile ai livelli fisiologici iniziali. In particolare si corregge la deviazione in abduzione del primo dito, e nei casi più gravi anche le deviazioni delle altre dita.

L’operazione richiede un periodo di immobilità a seguito del quale si deve effettuare un ciclo fisioterapico per riprendere la mobilità del dito, per evitare la formazione di aderenze cicatriziali e per recuperare la deambulazione. Nella prima fase post chirurgica in cui ci si concentra sul dolore e sugli aspetti vascolari con l’applicazione di ghiaccio e linfodrenaggio.

La riabilitazione fisioterapica prevede anche:

  • ESERCIZI DI STRETCHING
  • ESERCIZI DI RINFORZO
  • GINNASTICA POSTURALE
  • MOBILIZZAZIONE DEI TESSUTI MOLLI
  • RIEDUCAZIONE ALLA DEAMBULAZIONE
  • RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

E’ comunque bene sapere che, nelle fasi di gestione del dolore acuto, dopo due settimane di trattamento fisioterapico, grazie alle terapie, agli esercizi di autotrattameto e ai sostegni esterni (plantari e ortesi), e senza alcun tipo di intervento chirurgico, coloro che soffrono di alluce valgo possono iniziare a camminare senza sentire dolore. L’alluce valgo come sappiamo ha una componente ereditaria che spesso è legata a problematiche funzionali e della postura. È necessario quindi anche indagare il corpo nella sua globalità e non concentrarsi esclusivamente sul distretto anatomico.

Chirurgia per l’alluce valgo

La chirurgia per l’alluce valgo viene presa in considerazione una volta esauriti tutti i trattamenti conservativi. L’obiettivo del trattamento chirurgico, in caso di alluce valgo, è quello di raddrizzare l’alluce e preservare l’articolazione metatarso-falangea dalla possibile comparsa di artrosi.

La chirurgia, oltre a raddrizzare l’osso dell’alluce, mira a normalizzare la trazione dei tendini e dei muscoli. Durante l’intervento chirurgico è quindi importante operare delicatamente sui muscoli e sui tendini che circondano l’alluce e ferirli il meno possibile.

La tecnica utilizzata per ogni singolo caso dipende dalla posizione anatomica della deformità e dalla gravità del disallineamento. Il medico sceglie insieme al paziente la metodica chirurgica più adatta: le opzioni di trattamento vengono discusse sulla base dell’accurata visita medica e della diagnosi radiografica.

Le metodologie chirurgiche utilizzate per l’alluce valgo si dividono in 3 categorie:

Interventi demolitivi dell’articolazione Consistono nella rimozione della base della falange. Ormai in disuso. Questo tipo di interventi agisce tramite un’incisione e quindi determinerà la presenza una cicatrice;

Tecniche osteotomiche L’osteotomia prevede il taglio e la rimozione di parte dell’osso dell’alluce. Durante l’operazione il chirurgo rimuove e riallinea le ossa, per poi fissarle nella nuova posizione tramite l’utilizzo di placche, viti o fili metallici. Nelle operazioni di osteotomia classica è prevista un’incisione e quindi la presenza di una cicatrice. In base alla gravità della deformazione verranno utilizzate differenti procedure chirurgiche. Tra le procedure osteotomiche per la correzione dell’alluce valgo troviamo le procedure Austi/Chevron, Scarf, Reverdin e, nei casi più gravi, l’artrodesi della prima articolazione metatarso-falangea;

Tecniche minimamente invasive. Scopo della chirurgia mininvasiva è il riposizionamento distale: quindi l’alluce viene riposizionato a partire dall’articolazione metatarso-falangea. Queste tecniche hanno il vantaggio di ridurre i tempi di recupero e riabilitazione, poiché l’esposizione chirurgica e la dissezione profonda dei tessuti molli sono meno estese e più delicate. Uno dei più importanti interventi minimamente invasivi utilizzati per la correzione dell’alluce valgo è l’osteotomia percutanea. L’osteotomia percutanea rappresenta un’importante evoluzione delle tecniche osteotomiche. Si tratta di un’osteotomia che agisce in maniera percutanea, ovvero attraverso un’incisione di qualche millimetro. Questa tecnica che si avvale dell’utilizzo di minuscoli strumenti. Questi strumenti operano come nella chirurgia tradizionale, ma agendo attraverso i piccoli fori, evitando l’esposizione di tessuti come ossa e muscoli ed evitano la comparsa della futura cicatrice. Durante l’operazione il chirurgo monitora l’operazione mediante un fluoroscopio intra operatorio. Questo tipo di operazione è completamente indolore. Inoltre il fatto che le parti molli rimangano integre e la stabilità delle fratture generate dall’operazione, fanno sì che non sia necessario l’utilizzo di viti, placche o fili di metallo. La correzione viene, infatti, mantenuta da un semplice bendaggio con il quale è possibile camminare dal giorno stesso dell’operazione.

L’alluce valgo è spesso conseguenza di un sistema posturale irregolare. Per evitare eventuali recidive è quindi importante stabilire il problema a monte della deformità, così da poter scegliere i trattamenti pre-operatori e post-operatori (ginnastica posturale, tutori, metodiche neuro-posturali).

Estetica: diversi tipi di alluce valgo

Esistono diversi tipi di alluce valgo. A seconda della gravità e della posizione che interessa la deformità possiamo distinguere:

  • Alluce valgo o cipolla Protuberanza sul lato esterno del pollice che riflette i cambiamenti nella struttura ossea della parte anteriore del piede. L’alluce si inclina verso il secondo dito gettando le ossa fuori allineamento, producendo la “cipolla”;
  • Callo del sarto o “bunionette” Una protuberanza laterale visibile alla base del mignolo (prende anche il nome di 5° dito varo). Oltre a provocare dolore durante la camminata rende difficoltoso indossare le scarpe. Il nome deriva dal fatto che i sarti in passato assumevano una posizione che implicava una pressione alla base del mignolo;
  • Alluce rigido Conseguenza dell’usura o delle lesioni che danneggiano la cartilagine articolare. Sulla parte superiore dell’osso dell’alluce può svilupparsi uno sperone osseo. Questa crescita eccessiva può impedire alla punta di piegarsi quanto necessario quando si cammina. Il risultato è un alluce rigido;
  • Cipolla con irritazione della pelle La tensione della scarpa e la sporgenza all’altezza dell’alluce possono causare attrito e irritazione della pelle. Questo può portare ad arrossamento e desquamazione della pelle e ferite. È importante pulire e idratare i piedi e prendersi cura di eventuali problemi della pelle in modo da non sviluppare una ferita grave o un’infezione.

Categorie del blog

Articoli recenti